Il Detonatore

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CI MANCAVANO SOLO I PRETI “KOMPAGNI” (di Davide Cavaliere)

Don Gallo, Don Biancalani, Padre Zanotelli, Don Costalunga, Padre Antonelli, Don Mazzi sono solo alcuni dei cosiddetti “preti compagni”, le manifestazioni umane più perniciose del cattocomunismo, oggi aggiornato in cattoprogressismo. L’Italia è riuscita nell’impresa di fondere il peggio della Chiesa Cattolica con la peste rossa che infesta l’Europa da quasi due secoli. Questa nazione è sempre stata un laboratorio politico, spesso nefasto. I preti progressisti, forse non lo sanno, ma hanno un’origine molto antica, che può essere fatta risalire a Marcione, un vescovo e teologo greco vissuto nel primo secolo e padre di una delle prime eresie cristiane. 

Marcione predicò un Cristianesimo completamente sganciato dalla sua matrice ebraica, arrivando a negare che Gesù fosse figlio di Yahweh, considerato “malvagio” e autore di una Legge inclemente e disprezzabile. Per il teologo greco, il Cristo era il messia di un Dio buono, amorevole, che avrebbe liberato gli uomini dalle rigidità del Decalogo. Marcione invitava a ignorare il passato ebraico dell’Antico Testamento ed estrapolava dai Vangeli dei precetti incomprensibili senza il riferimento primario all’Ebraismo. Rigettando la Legge, Marcione fece tabula rasa delle idee di giustizia, ordine, famiglia, nazione, matrimonio e della morale veterotestamentaria. Nella dottrina marcionita, Gesù scese negli inferi e liberò i dannati da Caino in poi. Il Dio di Marcione predilige i criminali ai giusti, il suo amore non conosce giustizia. I malvagi sono i buoni perché hanno violato la Legge mosaica. 

I preti cattoprogressisti hanno ereditato dal marcionismo la predilezione per i reietti, i tossicodipendenti, i galeotti, non per i poveri, ma per i miseri, gli sbandati di ogni ceto sociale e origine etnica. Verso di essi esprimono un amore falsamente evangelico, privo, come già detto, di giustizia e punizione. Sono dimentichi del Dio veterotestamentario – il loro è solo amore, una divinità hippie, che tutto accoglie e tutto perdona

Questa teologia dell’Amore assoluto, a partire dagli anni Settanta, ha assunto le forme di un socialismo cristiano, umanitario, che ha inglobato la fuffa terzomondista e sessantottina della pace in terra e del libero amore. Gesù è diventato “il primo socialista della storia” e un compagno di strada di Marx e Castro. La cultura pop ha sintetizzato questa visione in una celebre canzone: “Io credo che a questo mondo / Esista solo una grande chiesa / Che passa da Che Guevara / E arriva fino a madre teresa / Passando da Malcom X / Attraverso Gandhi e San Patrignano / Arriva da un prete in periferia / Che va avanti nonostante il Vaticano”.

Il Cristianesimo si ritrova così svuotato della relazione con Dio, ridotto a mero attivismo da associazione umanitaria e in linea col mondo moderno che rifiuta la vita contemplativa. Si fa attivismo nelle mense, nel recupero dei tossici, nella lotta alla mafia, al fascismo, al liberismo e il tutto in nome di un malinteso amore verso il prossimo. I preti “kompagni” vorrebbero introdurre l’amore nel diritto, cosa che Gesù non ha mai cercato di fare: il suo messaggio si rivolge alla coscienza individuale

L’amore del Dio cristiano è interpretato come comando che ordina la comunione dei beni e la fratellanza universale, principi che possono essere accolti dalla sinistra marxista. Per questa ragione una comunista come Franca Rame poteva affermare: “Se Dio c’è è comunista”. 

L’attivismo diventa l’unica possibilità di vivere il Cristianesimo in modo autentico. Esemplificative le parole del teologo progressista Vito Mancuso, alla morte di Don Gallo: “la stola sacerdotale, che egli amava e a cui è sempre stato fedele, veniva dopo la sciarpa arcobaleno con i colori della pace che spesso indossava, e veniva dopo la sciarpa rossa spesso parimenti indossata per l’ideale di giustizia e di uguaglianza che a lui richiamava”.

Prima si è comunisti, antifascisti, pacifisti e solo secondariamente preti o cristiani, ma non c’è contraddizione se Gesù viene visto come un socialista ante litteram. In questa nuova Chiesa trasformatasi in Organizzazione Non Governativa, l’immigrazione è il banco di prova della sincerità dei sentimenti cristiani. La frase del Vangelo di Matteo, “Ero straniero e mi avete accolto”, separata dal contesto biblico diventa una legittimazione all’invasione africana. Ma, come già precisato, una lettura superficiale delle Sacre Scritture è al cuore del marcionismo.

Chi nutre seri sentimenti cristiani stia lontano dai preti immigrazionisti, non sono religiosi, ma nemici della nazione.


                                 Davide Cavaliere

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