Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – NON CADETE NELLA LORO TRAPPOLA, LA SINISTRA NON SI INDIGNERÀ PER L’AGGRESSIONE A SALVINI (di Matteo Fais)

Ma davvero volete ancora farvi prendere per il culo? Davvero credete alla favola della democrazia raccontata dai sinistri? La Destra sta diventando ridicola con questo suo atteggiamento volto ogni tre per due alla scusa, alla costernazione, alla pacatezza. I nostri contendenti non sono avversari, ma nemici. Ci vorrebbero morti. Non si può giocare alla fratellanza con chi auspica la nostra fine.

Sapete cosa sono riusciti a dire dall’altra parte, dopo l’aggressione a Salvini, a Pontassieve (Firenze), per bocca del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: “Esprimo la mia vicinanza democratica al senatore Salvini per l’episodio di aggressione che ha dovuto subire a Pontassieve. L’esercizio della libertà nel nostro Paese è stato conquistato con la lotta di Liberazione e la Resistenza a cui hanno partecipato migliaia di quelli che Salvini definisce ‘rossi’, addirittura qualificandoli come fascisti. Non condivido pressoché nessuna delle idee di Salvini ma sono davvero pronto a battermi perché possa esprimerle. A lui ricordo invece che se avessero vinto i fascisti tutta l’Europa si sarebbe trasformata in un immenso campo di concentramento e che diversamente da quello che racconta in giro fascismo e antifascismo non sono cose del passato”. A voi sembrano le parole di un uomo indignato? A me suonano quasi come un “te lo meriti”. Che cazzo c’entrava, peraltro, un’ipotetica vittoria dei fascisti in occasione del Secondo Conflitto Mondiale? Questo è paraculismo bello e buono.

In compenso, sempre nello stesso paese, il pranzo elettorale organizzato dalla Lega è stato annullato, date le minacce subite dal ristoratore. Anche un caseificio che il leader della Lega aveva visitato è stato preso di mira. A voi questi sembrano persone che hanno a cuore una serena idea di campagna elettorale? Se credete alle buone intenzioni della Sinistra, siete dei fessi. 

Salvini ha sbagliato, comunque. Io ci sarei andato al ristorante. Poi avrei fatto radunare nelle vicinanze i miei sostenitori più agguerriti, nel caso di eventuali comparse dei rossi. E vi posso garantire che – solo in caso di aggressione da parte loro – ne avreste visti molti correre e avreste sentito il lugubre suono che fanno le ossa schiantate e sbriciolate.

Non è tempo di fare le signorine educate. È in atto una campagna d’odio contro di noi e contro chiunque non sottoscriva il pensiero mondialista, igenista, immigrazionista di quella parte. La Destra ha un solo modo per fermarli ed è lo stesso che andrebbe usato nel caso un grosso animale selvatico ci stesse venendo incontro. I sinistri vanno riportati alla calma con le cattive, visto che le buone – è manifesto – con simili avanzi di galera non ha mai funzionato. 

Intanto, anche gli immigrati sono fomentati contro di noi, malgrado l’ospitalità che gli stiamo fornendo, come dimostra quanto successo a Salvini. La congolese che ha messo le mani addosso all’ex Ministro sa bene che non le accadrà niente. Un magistrato, domani, la metterà fuori. E noi tollereremo, ci mostreremo deboli e senza palle, quando invece, lo sappiamo tutti, dovremmo far capire a chiunque sgarri chi comanda.

Matteo Fais 

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. A settembre, sarà nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

2 commenti su “L’EDITORIALE – NON CADETE NELLA LORO TRAPPOLA, LA SINISTRA NON SI INDIGNERÀ PER L’AGGRESSIONE A SALVINI (di Matteo Fais)

  1. Condivido ogni parola. Sono dei camorristi culturali, maestri di odiologia, vanno fermati a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. A brigante, brigante e mezzo..

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