Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PASCALE-TURCI, NON E’ IL BACIO A DARE FASTIDIO, E’ ALTRO (di Franco Marino)

La notizia del giorno? Non quella di Robert Kennedy jr. il quale ha rivelato – nel silenzio generale dei media – che l’Italia è al centro di una sperimentazione sanitaria da parte di Big Pharma. Non quella di Conte che si starebbe costruendo – nel silenzio del COPASIR – un servizio segreto personale. Non quella che la desecretazione dei documenti spiegava – dopo aver dato del complottista a destra e a manca – come il lockdown non fosse assolutamente necessario.
Niente di tutto questo. La notizia del giorno è Paola Turci e Francesca Pascale che limonano in barca.
Rapida premessa.
Di Francesca Pascale non mi frega l’assoluta cippa di niente. Per quanto mi riguarda, non mi sono mai sognato di darle un’importanza che non ha, solo perchè è stata la compagna di Berlusconi.
Paola Turci? Un’appena discreta cantante, le cui canzoni migliori – “Questione di sguardi” e “sai che è un attimo” – sono cover di brani stranieri ma per il resto, niente che rimanga nella storia.
Dello stesso avviso doveva essere la sinistra che non se l’è mai filata di striscio e, con essa, la quasi totalità degli italiani.
Adesso che c’è il bacio lesbo tra le due, la Pascale – le cui voci sulla sua omosessualità erano addirittura precedenti al suo accoppiamento con Berlusconi – assurge ad icona gay e tutto d’un tratto la sinistra si rimangia i velenosi commenti sulla natura assai interessata del suo rapporto con Berlusconi. E tutti si accorgono delle doti artistiche della Turci.
La propaganda gay è in azione, chiunque osi esprimere dubbi viene additato come omofobo e c’è da scommettere che se tra qualche anno il decreto omotransfobia diventerà legge, il Detonatore magari verrà chiuso d’imperio.
Francesca Pascale e Paola Turci si baciano in bocca? Liberissime di farlo, anche di fare un bel tribbing – per chi conosce il gergo lesbo – all’aria aperta e chissenefrega. Liberissimi noi di ipotizzare che dietro vi sia un’operazione propagandistica senza essere buttati in carcere per questo motivo.
Poi non lamentatevi se l’omofobia torna di moda.

FRANCO MARINO

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