Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

QUANDO L’EVASIONE FISCALE E’ LEGITTIMA (di Franco Marino)

In questi giorni ho affrontato l’ennesimo peggioramento di mio padre. Il Parkinson, gran brutta bestia, ormai ne ha ridotto la mobilità al minimo, col risultato che il 99% del suo tempo lo passa dividendosi tra letto e poltrona.
In questi casi, il pericolo peggiore sono le cosiddette lesioni da pressione, volgarmente note come “piaghe da decubito”.
Già circa nove mesi fa erano comparse, contestuali ad un altro peggioramento – papà sembrava ormai con un piede nella fossa – e per l’occasione ci eravamo fatti prescrivere un infermiere che sarebbe venuto a domicilio a chiuderle.
Dopo i primi successi, ove il problema sembrava contenibile, le piaghe sono peggiorate, fin quando l’infermiere privato, uno sbarbatello di venticinque anni, ci dice con la massima nonchalance che si è formato del tessuto necrotico sulla ferità, condizione pericolosissima che può sfociare in setticemia e conseguente decesso. E mi propone di allettarlo, condizione che, come è noto, è propedeutica ad un peggioramento delle piaghe e alla morte.
Depresso e incazzato nero come neanche la Lucarelli se un giorno Leon le confidasse di votare Salvini, decido di contattare un infermiere privato che, sopraggiunto domenicalmente presso la mia abitazione, provvede a rimuoverne la stragrande maggioranza, eseguendo un lavoro che persino dall’infermiere pubblico viene lodato spellandosi le mani e sperticandosi in elogi – probabilmente perchè conscio della figura di pupù – il quale anzi propone di assistere alle medicazioni al fine, dice lui, di imparare. Costo 150 euro, più 30 euro a seduta all’infermiere privato.
Mio padre è arrivato in queste condizioni anche per via del fatto che ormai non cammina più. Prima o poi il parkinsoniano finisce sulla sedia a rotelle, c’è poco da fare. Ma quanto “prima” si interviene, tanto si può rinviare a “poi” il triste momento. La sanità pubblica se la prende con comodo: devo fare mille giri, andare “de qua”, andare “de là”, il neurologo pubblico è disponibile per un eventuale cambio della terapia non prima di due mesi, idem il geriatra. E meno male che vivo a Napoli perchè probabilmente se vivessi in qualche altro disastrato comune del centro-sud, i tempi si allungherebbero. Non mi resta che ricorrere al fisioterapista e neurologo privati, con la conseguenza inevitabile che le mie spese salgono alle stelle. Così è deciso, l’udienza è tolta.
Nel frattempo.. sono ancora in attesa dopo cinque anni di sapere chi è lo stronzo che ha clonato la carta di credito di mio padre svuotandola di circa 7000 euro per giocarci a qualche sito online, nonostante io abbia presentato regolare denuncia. Quei soldi non li ho più rivisti. Inutile dire che i ladri che dieci anni fa mi hanno svaligiato casa, non sono mai stati arrestati.
E per non allungare il brodo e aumentare il rischio di un gigantesco ‘sticazzi, vi risparmio le traversie con uno stato che quando con la mia attività sono finito nel mirino della camorra, se n’è altamente sbattuto i coglioni di aiutarmi, dicendo che “ci vogliono le prove”: stiamo parlando dello stesso stato che manda i droni a perseguire, ma sarebbe meglio dire perseguitare, i runner che vanno a correre per evadere dai propri miniappartamenti o che minaccia lanciafiamme contro i neolaureati.
Oggi l’unica assistenza che ho avuto dallo stato – e non grazie allo stato ma pagando 1500 euro ad un patronato – sono 500 euro mensili per l’accompagnamento di invalidità di mio padre. Con i quali a stento potrei pagare mezza mensilità del mio badante. E sono fortunato. Mia figlia non avrà neanche questo, quando sarò vecchio. Il mio destino è all’ospizio: ma chiarisco che se mi rendessi conto di essere arrivato a quel punto, mi toglierei la vita nel modo meno doloroso possibile. Per me vivere significa vivere con dignità.
Se ho raccontato questa pila di cazzi miei non è nè per lanciare una campagna di solidarietà nei miei confronti che tanto per fortuna, sarà la nonna o la mamma da lassù, me la cavo sempre, ma per porvi una domanda.
Premesso che la giustificazione teoricamente imparabile circa la necessità di pagare le tasse, nasce dal fatto che bisogna pagare la sanità, la scuola, l’ordine publico e calcolando che io per salvare la vita a mio padre ho dovuto mettere pesantemente mani al portafoglio, calcolando che non sono mai stato ripagato, dallo stato, dei torti subiti, calcolando che mafia e camorra dominano imperterrite, e calcolando che io per fortuna sono una persona abbastanza agiata, la domanda è.
Ma perchè cazzarola io dovrei pagare le tasse per uno stato che mi ha sempre lasciato solo?
Fino a quando non si saprà rispondere in maniera convincente a questa domanda, non solo l’evasione è inevitabile.
E’ persino auspicabile.

FRANCO MARINO

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